Bollettino del Comitato Glaciologico Italiano Num. 1 – 1914

INTRODUZIONE

 

La Commissione glaciologica italiana inizia col presente Bollettino la serie delle proprie pubblicazioni. Essa deve la sua esistenza alla intelligente iniziativa del Club alpino italiano ed all’efficace aiuto della Società italiana per il progresso delle Scienze.

Ai due benemeriti sodalizi esprimiamo la nostra viva gratitudine e speriamo che col loro continuato appoggio l’opera iniziata possa esplicarsi in campi sempre più vasti e con maggior efficacia di mezzi e di risultati.

Dobbiamo pure esprimere la nostra gratitudine al Ministero della Pubblica Istruzione, alla Società italiana di Fisica, al Touring Club italiano ed al prof. comm. Guido Cora, che in diverse occasioni ed in vario modo contribuirono a fornire sussidi pei nostri primi lavori.

Le ricerche glaciologiche hanno avuto da tempo un notevole sviluppo, specialmente nella Svizzera ed in Francia, per opera di scienziati e di governanti. Particolare menzione meritano i lavori della Commissione Internazionale per lo studio dei ghiacciai, che ha per organo la Zeitschrift für Gletscherkunde. È ormai tempo che anche in Italia, dove tanta importanza hanno i fenomeni glaciali sia dal punto di vista scientifico che da quello economico, queste ricerche abbiano una organizzazione ed uno sviluppo degni del nostro paese.

Il nostro programma è semplice e preciso nelle sue linee fondamentali: raccogliere coi metodi scientificamente più attendibili il maggior numero di dati utili dal punto di vista fisico, idraulico e morfologico per lo studio del fenomeno glaciale nelle nostre Alpi. Il periodo trascorso finora, dal 1895, quando si iniziarono le prime ricerche, ha avuto, per opera di abili ed operosi osservatori, un carattere prevalentemente descrittivo.

Noi ci proponiamo di entrare ora in un periodo, per così dire, metrico. Rilevare topograficamente le zone glaciali, misurare le precipitazioni atmosferiche, valutare le portate degli emissari, coordinare questi dati di fatto fra loro e col maggior numero di elementi climatologici conoscibili, dovrà essere il nostro compito, senza trascurare d’altra parte quegli elementi descrittivi che possono completare i risultati delle misure ed anche giovare alla loro interpretazione.

Un tale programma non è di facile esecuzione e sopratutto non può essere che di lunga durata. Si tratta di eseguire rilievi in regioni accidentate, poco accessibili, lontane quasi sempre molte ore da qualunque centro abitato. Oltre alle condizioni topografiche anche le condizioni climatiche possono rendere assai difficili osservazioni facilissime nelle condizioni ordinarie. Conviene poi ricordare che si tratta di fenomeni a lente variazioni secolari e non si può quindi avere la speranza di giungere a qualche conclusione attendibile intorno al regime glaciale se non dopo assai lunghe serie di osservazioni.

Noi ci accingiamo al lavoro con fede e buona volontà, e colla mente libera da qualunque preconcetto teorico, sicuri dell’aiuto, già tante volte sperimentato, di tanti valenti studiosi che non temono fatiche e disagi, per arrivare a scoprire qualche lato interessante di questo grandioso, importante fenomeno naturale.

Di altri aiuti importanti e preziosi abbiamo già avuto l’assicurazione. Il Ministero della Guerra, l’Istituto geografico militare, l’Ispettorato delle truppe di montagna, l’Ufficio idrografico del Po, il Magistrato alle acque di Venezia, il Comitato geologico ci hanno promesso il loro appoggio. Noi possiamo così procedere nell’opera nostra con fiducia che essa non sarà indegna delle nobili intenzioni di coloro che l’hanno primamente iniziata.

Carlo SOMIGLIANA – 1914

Comments are closed.