Campagne di Rilevamento Vegetazione Epiglaciale

Campagna di Rilevamento Epiglaciale 2012

a cura di: Manuela Pelfini e Giovanni Leonelli

Dipartimento di Scienze della Terra
Università degli Studi di Milano

Le segnalazioni pervenute all’indirizzo e-mail glacioveg.unimi@gmail.com per l’anno 2012 sono 2, sono calate rispetto all’anno precedente e riguardano la sola Valle d’Aosta.
Sono stati segnalati i seguenti ghiacciai: Pré de Bard e Morion.
Sono inoltre aumentate le informazioni disponibili per il Ghiacciaio del Miage, l’unico Ghiacciaio italiano caratterizzato da una estesa colonizzazione arborea epiglaciale composta prevalentemente la larici e abeti rossi, studiato da diversi anni dai ricercatori del gruppo di dendrogeomorfologia del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano.
A partire da quota 2000 m circa sino alla fronte (circa 1750 m) entrambi i lobi del ghiacciaio, che caratterizzano la forma a tenaglia della lingua, sono colonizzati da alberi.
Il detrito epiglaciale tuttavia è soggetto a continuo spostamento verso valle e, insieme ad esso si muove la vegetazione, che progressivamente raggiunge la fronte sino a cadere nella scarpata, sempre che le piante ubicate ai margini della lingua non vengano abbattute dall’arretramento delle falesie di ghiaccio, che ciclicamente si aprono.
La registrazione dei segnali climatici e glaciologici conservati negli anelli di accrescimento in passato ha permesso di ricostruire i movimenti superficiali del ghiacciaio per gli ultimi 60 anni, tempo medio di sopravvivenza degli alberi epiglaciali del Miage, utilizzando le anomalie di crescita (Pelfini et al 2007; Leonelli e Pelfini 2012). Ricerche recenti sulla distribuzione degli alberi epiglaciali (Pelfini et al., 2012) hanno mostrato come essi siano più densamente distribuiti, soprattutto lungo il margine interno del lobo settentrionale, dove abbondano alberi di altezza inferiore ai 30 cm, in genere più giovani di 15 anni al momento del rilevamento e sono presenti esemplari di altezza superiore ai 2 metri, mentre alla fronte sono numerosissimi i rinnovi e mancano gli esemplari più alti e più vecchi. Il lobo meridionale ospita invece gli esemplari di larice più vecchi, aventi un età media tra i 50 e i 60 anni. L’albero più longevo sino ad ora ritrovato risulta essere germinato poco prima del 1943 anche se è possibile che generazioni precedenti di alberi siano vissuti anche in passato, dato che la copertura detritica è presente dagli anni ’80 del XIX secolo.
La colonizzazione epiglaciale risulta essere fortemente controllata, per quanto riguarda crescita e distribuzione degli alberi, dalle caratteristiche del substrato e dalla instabilità dello stesso (ghiaccio e detrito). L’analisi dendrocronologica delle anomalie di crescita relative al periodo 1987-2006 abbinata alla distribuzione e alle caratteristiche degli alberi epiglaciali ha permesso di evidenziare come sul lobo sud la porzione medio-inferiore della lingua, verso i margini, sia quella che presenta maggiormente aree ad elevata instabilità superficiale (Leonelli e Pelfini, 2012) e come su scala temporale gli anni 1988-1989 siano stati caratterizzati maggiore instabilità.
La frontiera più recente delle ricerche su questo ghiacciaio riguarda lo studio degli isotopi stabili negli anelli di accrescimento che consentono di verificare il tipo di acqua assorbita dagli alberi (di fusione glaciale o meteorica) come dimostrato dai primi risultati ottenuti presso il lago di contatto glaciale del Ghiacciaio del Miage, Lago Verde (Leonelli et al., submitted).

Hanno contribuito all’invio di materiale e informazioni, e sono qui ringraziati, Alberto Fusinaz, Marco Bettio

Campagna di Rilevamento Epiglaciale 2011

a cura di: Manuela Pelfini e Giovanni Leonelli

Dipartimento di Scienze della Terra
Università degli Studi di Milano

Per la campagna di Rilevamento della Vegetazione e del Detrito Epiglaciale 2011 sono stati raccolti ed elaborati tutti i dati pervenuti alla casella di posta elettronica glacioveg.unimi@gmail.com.
In particolare, mediante la scheda predisposta per la valutazione della copertura della vegetazione e del detrito epiglaciali e scaricabile dal sito www.glaciologia.it, 13 rilevatori hanno monitorato un totale di 21 ghiacciai.
I ghiacciai segnalati sono: Aurona, Belvedere, Vedretta d’Amola, Rosso Destro, Valle del Vento, Lana, Orientale di Morion, Rosa dei Banchi, Jumeaux, Miage, Brenva (ghiaccio morto), Chérillon, Lys, Mont Braoulé, Mont Gelé, Pré de Bard, Toula, Soches-Tsanteleina, Verra Grande, Tressonnet Meridionale, Rutor e appartengono alle tre regioni Valle d’Aosta, Piemonte e Trentino-Alto Adige (Fig. 1).

Fig.1

Fig. 1. Numero di ghiacciai segnalati mediante la scheda predisposta per il monitoraggio epiglaciale di vegetazione e detrito, suddivisi per regione di appartenenza.

Seppure il campione di ghiacciai segnalati sia ancora limitato, sono possibili alcune valutazioni, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione e abbondanza del detrito epiglaciale e il numero totale di ghiacciai che presentano una colonizzazione da parte della vegetazione.
Dal campione analizzato risulta che 20 ghiacciai osservati presentano detrito epiglaciale (10 hanno abbondante detrito di copertura); 5 ghiacciai presentano vegetazione erbacea epiglaciale (per ulteriori 3 ghiacciai la vegetazione segnalata era ubicata tuttavia nell’area proglaciale, in prossimità del ghiacciaio); 3 ghiacciai presentano vegetazione arbustiva epiglaciale; 3 ghiacciai presentano vegetazione arborea epiglaciale (Fig. 2).

Fig.2_ita

Fig. 2. Numero di ghiacciai segnalati, suddivisi per classe di copertura detritica o di tipologia di vegetazione epiglaciale.

Unitamente ai dati relativi alle schede, sono state raccolte anche 93 foto di dettaglio e panoramiche che hanno facilitato l’interpretazione dei dati riportati nella scheda.

Hanno contribuito all’invio di materiale e informazioni sia Operatori del CGI e cultori della materia, sia personale appartenente a diversi Enti, tra cui Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Torino, ISMAR-CNR, Fondazione Montagna Sicura, M. Bettio, I. Bollati, V. Garavaglia, G. Gilli, M. Gilli, C. Iulita, G. Losapio, M. Motta, E. Motta, R. Serandrei Barbero, A. Théodule, M. Vagliasindi.

Campagna di Rilevamento Epiglaciale 2011

a cura di: Manuela Pelfini e Giovanni Leonelli

Dipartimento di Scienze della Terra
Università degli Studi di Milano

Per la campagna di Rilevamento della Vegetazione e del Detrito Epiglaciale 2011 sono stati raccolti ed elaborati tutti i dati pervenuti alla casella di posta elettronica glacioveg.unimi@gmail.com.
In particolare, mediante la scheda predisposta per la valutazione della copertura della vegetazione e del detrito epiglaciali e scaricabile dal sito www.glaciologia.it, 13 rilevatori hanno monitorato un totale di 21 ghiacciai.
I ghiacciai segnalati sono: Aurona, Belvedere, Vedretta d’Amola, Rosso Destro, Valle del Vento, Lana, Orientale di Morion, Rosa dei Banchi, Jumeaux, Miage, Brenva (ghiaccio morto), Chérillon, Lys, Mont Braoulé, Mont Gelé, Pré de Bard, Toula, Soches-Tsanteleina, Verra Grande, Tressonnet Meridionale, Rutor e appartengono alle tre regioni Valle d’Aosta, Piemonte e Trentino-Alto Adige (Fig. 1).

Fig.1

Fig. 1. Numero di ghiacciai segnalati mediante la scheda predisposta per il monitoraggio epiglaciale di vegetazione e detrito, suddivisi per regione di appartenenza.

Seppure il campione di ghiacciai segnalati sia ancora limitato, sono possibili alcune valutazioni, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione e abbondanza del detrito epiglaciale e il numero totale di ghiacciai che presentano una colonizzazione da parte della vegetazione.
Dal campione analizzato risulta che 20 ghiacciai osservati presentano detrito epiglaciale (10 hanno abbondante detrito di copertura); 5 ghiacciai presentano vegetazione erbacea epiglaciale (per ulteriori 3 ghiacciai la vegetazione segnalata era ubicata tuttavia nell’area proglaciale, in prossimità del ghiacciaio); 3 ghiacciai presentano vegetazione arbustiva epiglaciale; 3 ghiacciai presentano vegetazione arborea epiglaciale (Fig. 2).

Fig.2_ita

Fig. 2. Numero di ghiacciai segnalati, suddivisi per classe di copertura detritica o di tipologia di vegetazione epiglaciale.

Unitamente ai dati relativi alle schede, sono state raccolte anche 93 foto di dettaglio e panoramiche che hanno facilitato l’interpretazione dei dati riportati nella scheda.

Hanno contribuito all’invio di materiale e informazioni sia Operatori del CGI e cultori della materia, sia personale appartenente a diversi Enti, tra cui Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Torino, ISMAR-CNR, Fondazione Montagna Sicura, M. Bettio, I. Bollati, V. Garavaglia, G. Gilli, M. Gilli, C. Iulita, G. Losapio, M. Motta, E. Motta, R. Serandrei Barbero, A. Théodule, M. Vagliasindi.

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